La scuola primaria inglese raccontata dai miei figli




I miei figli sanno che ho un blog. 

I miei figli leggono i miei post, qualche volta vogliono sapere se scrivo di loro e vogliono controllare che non abbia detto cose troppo "intime", vogliono essere rispettati nella loro privacy ed amano farmi da "editor".

I miei figli qualche volta mi chiamano "mamma far and away".

I miei figli ridono quando sentono nelle favole inglesi la frase "far far away" - "come te mamma!". 

I miei figli hanno accettato di "scrivere" per me, di farsi intervistare, come le "star" e dirmi quello che pensano della scuola primaria qui in Inghilterra dopo quasi un anno dal loro inserimento. 


Ho parlato spesso della scuola inglese nel mio blog da quando ci siamo trasferiti in Inghilterra nel 2014, ma sempre dal "mio" punto di vista, di quello che a me piaceva, delle difficoltà e di come i miei figli le affrontavano.

Stavolta sono loro, i miei bambini, a dirci cosa ne pensano, spontaneamente, senza forzature e con qualche "taglio" perché "mamma questo non lo scrivere però!" ed è giusto rispettarli.


Iniziamo con Dani, il mio secondo figlio di quasi 7 anni che frequenta Y2 (più o  meno la seconda elementare italiana).

Qual'è il momento della giornata a scuola che ti piace di più?
Il "lunch time" perché abbiamo tempo di giocare di più e di parlare di più.

Perchè in classe non parli?
Parla la maestra.

Qual'è la prima cosa che fai quando inizi la giornata a scuola?
La maestra ci fa fare le EMA (early morning activities) e "read quietly" e qualche gioco.

Finché arrivano tutti in classe?
Sì, poi c'è l'"Assembly".

Che cos'è l'"Assembly"?
E' un coso per vedere le cose tipo "birthdays", le storie della "headteacher". Ogni tanto c'è la "class assembly" e vengono i genitori ed i bambini di quella classe fanno uno spettacolo nella grande "hall".

Ci racconti qualcosa della tua classe?
Ci sono 5 tavoli con 6 sedie, perché 6 per 5 fa 30! 
I tavoli hanno i colori "green, red, blue, yellow e purple". 
Ogni tavolo ha un "table captain" che pulisce e mette a posto e fa fare i "table points". 
Il venerdì la maestra dice chi ha più "table points" e si vince un "table treat" tipo i biscotti al cioccolato buonissimi o possiamo giocare di più fuori. 

Quante maestre hai?
Una maestra e un'assistente. Certe volte vado a leggere con Mrs. S., che mi fa anche scrivere con altri 3 bambini, tutte femmine però.

Giocate fuori?
Facciamo sempre i "breaks" fuori, solo se piove forte facciamo il "wet play" in classe. 

Ti ricordi quando non parlavi inglese?
Quando sono arrivato a scuola non parlavo, ma poi a mezzogiorno ho iniziato a parlare con il mio amico Tom.
Certe parole non le capivo, ma poi ho imparato.

Adesso capisci tutto?
Adesso capisco tutto, solo le parole difficili che non so. 

Se non sai una parola cosa fai?
Non fa niente, perché ho capito tutto il resto e ce la farò!

Li fate i compiti in classe?
Facciamo dei test scritti nei fogli grandi che poi pieghiamo.

Ti piace di più la scuola inglese o la scuola francese?
La scuola inglese.

E perché?
Perché in Francia le maestre erano birbe ed avevano un vocione e invece qui non fanno così. La classe è più grande e non è che devo sempre stare seduto vicino allo stesso bimbo, adesso si cambiano i posti e ci alziamo di più. 
Mi piace mettere sempre gli stessi vestiti e posso mangiare alla mensa, perché in Francia non potevo. 
In Francia mi sgridavano sempre, qui invece se tipo scrivo male mi dicono solo "non si scrive così" e non mi sgridano forte.

Cosa ti manca della scuola francese? 
Niente, ah sì, forse il mio amico Loris.

Hai dei libri su cui studi?
Stiamo studiando il Gruffalo tutti i giorni e facciamo "maths" e "literacy" con il Gruffalo, poi "arts" con il Gruffalo e scriviamo sui quaderni. Ho tanti "books" dove scrivo io e che tengo nel mio "tray"

Ti piace parlare inglese?
Si, ma la lingua che mi piace di più è l'italiano e poi l'inglese. 

Quale è la zona della scuola che ti piace di più?
Mi piacciono i due "fields", dove gioco sempre  a calcio con i miei amici.


Passiamo a Lori, quasi 9 anni, che freme per raccontarci la sua giornata a scuola. Lui è in Y4, da poche settimane nella stessa scuola di Daniele

Ci racconti la tua giornata a scuola Lori?
Mi piace arrivare presto. Quando mi lasci al cancello io vado da solo davanti alla porta-finestra della mia classe, di fronte al bosco dove fanno "forest school".
Facciamo EMA (early morning activities), posso giocare sul pc o fare esercizi o le cose che non avevo finito il giorno prima. 
Poi facciamo il "guided reading". 

E che cos'è?
Tipo quando fai un'attività, certi leggono, certi rispondono alle domande. 
Poi c'è l'"Assembly".

Che cos'è l'"Assembly"?
Tutti quelli di KS2 (Key Stage 2, cioè Y3, Y4, Y5 e Y6) vanno nella hall e parliamo dei powerpoints, degli spettacoli o delle attività che dobbiamo fare.
Dopo l'"Assembly" facciamo "literacy" cioè scriviamo oppure lavoriamo con i "phonics" oppure scriviamo storie.
Poi abbiamo il "playtime".

Hai dei nuovi amici con cui giocare?
Si, io cerco di giocare con tutti.
Dopo "playtime" abbiamo "numeracy" che è tipo matematica e poi abbiamo "lunch time".

Dove mangi?
Io ho il "packed lunch" e se non piove mangio fuori sui tavoli di legno e poi giochiamo. Chi mangia in mensa va a giocare ma poi suona la "bell" (campana!) ed allora corrono in mensa. Quelli che vanno in mensa per ultimi possono prendere tutti i "puddings" rimasti!

Ed il pomeriggio?
Si fanno sempre cose diverse: sport, musica con il clarinetto o la tromba, qualche volta si parla di religioni, computer, scienze, piscina e altri "topics".

Cos'è "topics"?
Quando parliamo di un argomento specifico, prima parlavamo di "stone age" adesso delle ossa.

Cos'è la cosa che ti piace di più?
Mi piace quando si fa scienze fuori e quando si lavora in gruppi all'aperto.

Quali sono per te le differenze tra la scuola francese e la scuola inglese?
Nella scuola inglese andiamo tanto fuori, facciamo più attività e tanti "team work". Nella scuola francese era bello essere a casa il mercoledì. 
Le maestre della scuola inglese sono più gentili, se fai una cosa sbagliata ti aiutano e non ti sgridano. Ti fanno fare il "rap time" dove posso correggere i miei errori da solo. 
Una volta in Francia avevo finito il mio "work" e volevo controllare se avevo fatto giusto e la maestra mi aveva urlato, qui non mi hanno mai urlato così.

Quale è la zona della scuola che ti piace di più?
Mi piace dove c'è la "library" perché è il mio punto di riferimento visto che la scuola è grande. 

Cosa ti manca della scuola francese?
Niente, mi piace più qui. 
Qui cambia il carattere delle persone, in Francia erano birbi, qui a scuola ti aiutano in qualsiasi modo.


La piccola di casa, Paola, non si è di certo tenuta in disparte ed era prontissima pure lei a rispondere alle mie domande. Lei ha 4 anni e da qualche mese frequenta la "pre-school", in attesa di entrare in "reception year" (prima elementare) il prossimo settembre, nella stessa scuola dei suoi fratelli.

Cosa fai quando arrivi a scuola?
Gioco.

La prima cosa che fai?
Quando entro prendo il mio nome e lo metto in una "box" piena di nomi e poi vado a giocare con le macchine nel tappeto. 

Come parlano le maestre?
In inglese, non come noi, come stiamo parlando adesso. 

Capisci quello che ti dicono?
Sì.

Tu parli inglese? 
Yep!

Cosa ti piace di più come gioco?
I lego, il "playdough" e le macchinine.

Quando arriva mamma?
Tu arrivi dopo lo "story time", quando la maestra legge un "book". 

Fate merenda?
Sì, mangiamo la frutta e beviamo il latte piccolo.

Le tue maestre sono gentili?
Sì, sgridano i birbi e quelli che "push".

Non si può spingere vero a scuola?
No, neanche dare le botte, neanche correre dalla porta, neanche dare calci, neanche gridare, ma si può "gently" e "play".

Ti piace andare a scuola?
Sì.

Ed allora perché piangevi?
Quando tu mi hai portato piangevo perché non volevo andare a scuola, prima era brutto ma adesso è bello!



Ringrazio i miei piccoli ospiti, che si sono lasciati intervistare e che rimangono i piccoli-grandi eroi di questa avventura. 

Chissà cosa penseranno quando tra una decina d'anni rileggeranno questa intervista! 

vivere in inghilterra libro