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Sono rientrata a casa con le mani sporche di polvere e le ginocchia indolenzite per lo stare piegata davanti ai libri, agli scaffali e sistemare, riordinare, rendere tutto più "fruibile" e più attraente agli occhi dei bambini: queste le mie prime mattine come volontaria nella biblioteca della scuola dei miei figli.
Ero nel pieno del mio corso online in Digital Marketing quando è arrivata una mail dalla scuola nel quale richiedevano genitori volontari per aiutare in biblioteca, visto che la bibliotecaria è andata in pensione.
Non c'ho pensato due volte, ho risposto subito dicendo che mi sarebbe piaciuto e che ero disponibile. Hanno accettato la mia candidatura insieme a quella di altre 4 mamme.
Poter lavorare come volontaria qui in Inghilterra è un'esperienza che aiuta tantissimo nel processo di integrazione, ti permette di migliorare l'inglese, di conoscere nuove persone e di arricchire il proprio curriculum, come ho spiegato nel mio libro "Vivere in Inghilterra - Tutto quello, o quasi, che un genitore dovrebbe sapere".
Non hanno richiesto giorni particolari, o determinate competenze, hanno talmente tanto bisogno di riordinare quel marasma e quel numero incredibile di libri che più uno ha tempo di andare meglio è e tutti sono benvenuti.
La biblioteca è nell'ala nuova della scuola, subito dopo la Reception, una specie di open space di passaggio per andare nelle classi, dove c'è bisogno di riempire le ultime mensole con i libri ancora nei cartoni e riordinare tutti quelli divisi per categoria.
Ho trovato la mia dimensione in quel luogo: riordinare, catalogare e avere tra le mani tanti libri ha un effetto rilassante su di me, quasi più dei miei adorati mandala.
Ma non è tutto: ho quell'invasione di gioia che mi assale nello stare in un ambiente pieno di bambini.
Sono quasi attonita dall'aria rilassata che si respira, non sento le maestre gridare - non una, porca miseria, ma come cavolo fanno?
I bambini vengono da soli in library, sono indipendenti e liberi di movimento nell'ambiente scolastico inglese.
Ho avuto come colonna sonora del mio lavoro le prove per l'Harvest Festival di settimana prossima: la grande Assembly di tutta la scuola dove i bambini cantano canzoni inneggiati al raccolto ed alla terra, una specie di festa di inizio anno al quale i genitori partecipano ascoltando i canti di tutte le classi.
Sono stata lì , davanti a quelle mensole con tutto il mondo dei miei figli e le persone che ne fanno parte, intorno a me, la loro quotidianità quasi vissuta insieme a loro.
Ho visto passare la mia piccola Paola in fila indiana per andare in mensa, mi ha fatto un salutone immenso e mi ha indicato la sua amichetta bionda davanti a lei "she is my best friend, mamma!".
Tutti i bambini che passano dalla library, mi salutano, chi mi conosce mi dice "Hi, Daniele's Mum!", alcuni mi chiedono "What are you doing?", altri fanno finta di non vedermi e lasciano il loro libro da restituire su una mensola a caso e vengono subito beccati!
Ho trovato la frase giusta per spiegare gentilmente come riporre il libro da riconsegnare nella giusta mensola e per ora sembra funzionare, devo solo aspettare che passino tutti i 600 bambini della scuola!
Poi passa lui, mio figlio Dani, con le manine nelle tasche dei suo pantaloni corti grigi che, con fare disinvolto, mi saluta con un chiaro e deciso "ciao mamma" e poi si gira dai suoi due o tre amici, in spedizione insieme a lui in biblioteca, dicendo "she is my mum!".
So che sono fieri e felici di vedermi a scuola ad aiutare, è una cosa che fanno tante mamme.
Alcune mamme dei loro amici o bimbi di altre classi hanno iniziato facendo volontariato a scuola, per poi candidarsi come Teaching Assistant, poi ci sono quelle che aiutano i bambini a leggere una o due volte a settimana, chi organizza eventi, chi aiuta con le tabelline o durante particolari lezioni come quelle di cucina o arte.
Insomma il coinvolgimento dei genitori è una cosa normale nella scuola inglese ed ora che sono entrata in questo meccanismo ho davvero poco tempo libero e va bene così.
Mi piace farlo, mi da' soddisfazione e mi fa sentire parte della comunità, aspetto molto importante per vivere serenamente l'espatrio e anche il mio ruolo di mamma a tempo pieno.
Poter essere immersa così attivamente nella vita scolastica dei miei figli mi permette di capire meglio il sistema scolastico inglese, di vedere come lavorano con i bambini con i miei occhi e capirne le principali differenze con il sistema scolastico italiano a cui ero abituata.
Lavorare come volontaria nella scuola inglese ti permette di sentirti parte attiva della scuola, senti che il tuo contributo conta e che l'istituzione scolastica te ne è grata. Lo consiglio caldamente a qualunque genitore italiano in Inghilterra.
Ascolta l'episodio del Far and Away podcast