Cronaca di un trasloco internazionale

Home / Vivere in Inghilterra / Espatrio /
trasloco internazionale

Questo è un bellissimo collage di articoli che raccontano le varie fasi del nostro trasloco internazionale dalla Francia all’Inghilterra, una vera e propria immersione in alcuni dei mesi più intensi e difficili della nostra famiglia. Buona lettura!

La paura per il cambiamento è fisiologica ed è tanta. 

Il non sapere di preciso cosa ci aspetta mi destabilizza. 

Le ricerche online non bastano.

Sono stati necessari due giorni d’esplorazione in coppia (bimbi lasciati dai nonni a Parma e ritrovati ingrassati di un chilo ciascuno!) per dare una forma, un’immagine a quello che ci aspetta.

Macchina a noleggio, navigatore fisso e sempre in funzione, macchina fotografica e quadernino d’appunti a portata di mano e via a girare come trottole.

Sono mesi e mesi che faccio ricerche, sono diventata il primo utente per numero d’accessi in Google Maps, ho fatto street view ovunque, ho letto forum, ho contattato mamme che vivono già in UK e mi sono segnata tutto. 

Sono terribilmente organizzata – qualche volta mi faccio paura – ma l’organizzazione per un trasloco internazionale con tre bambini è tutto, è fondamentale per non impazzire!

Il mio aiutante preferito è il documento Excel nel quale annoto tutte le info divise tra sistema sanitario, dove vivere, scuole, tassazione, link vari, trasloco, costo della vita, mappe e cosa fare prima di partire.

vivere in inghilterra libro


Abbiamo sbagliato una volta e non vogliamo rifare lo stesso errore. 
Quando abbiamo lasciato l’Irlanda nel 2009 non avevamo analizzato tutte queste variabili riferite alla Francia e ne abbiamo pagato le conseguenze.

Cosa cerchiamo esattamente in Inghilterra?

Cerchiamo un posto tranquillo, adatto alle famiglie, con tanto verde, con buone scuole pubbliche, un luogo dove i bambini possano anche andare a scuola in bici e magari da soli, dove ci sia uno spirito di comunità che ci permetta di integrarci e che sia ben collegato con Londra dove Babbo Far And Away inizialmente lavorerà.

spazi verdi inghilterra

Ci siamo innamorati del Surrey, una regione nel sud ovest di Londra.

Sarà il suo verde, saranno le sue colline che mi ricordano quelle che hanno caratterizzato la mia adolescenza, saranno i fiumi e i canali che l’attraversano, sarà l’aspetto da countryside ma ti trovi a pochi chilometri dal centro di Londra, saranno le piste ciclabili ovunque, saranno i villaggi caratteristici disseminati qua e là, insomma ci piace!

case inglesi


L’avevamo esplorata un po’ l’estate scorsa durante la nostra vacanza in camper ed era piaciuta a tutti, compresi i bambini!

Abbiamo girato in macchina per 2 giorni interi tra un quartiere e l’altro, per sentire il feeling, le nostre emozioni, per vedere con i nostri occhi quegli street view che ormai non ci bastavano più! 

Ci è piaciuto, da morire!

Ci è piaciuta un po’ meno l’unica casetta che siamo andati a vedere dopo aver preso contatto con un’agenzia immobiliare, tenuta malissimo, carissima e sporca che più sporca non si può.

Abbiamo il sentore che la ricerca della casa non sarà cosa facile, ma per ora abbiamo più o meno chiara la zona in cui cercare sempre basandoci sulla lista delle scuole buone che ho già stilata. 

Voglio rimanere positiva e poi si vedrà.

La fase di organizzazione di un trasloco dalla Francia all’Inghilterra

Organizzazione, parola d’ordine per sopravvivere a questo trasferimento internazionale. 

Un trasloco rapido, all’insegna del caldo, delle vacanze scolastiche – ciò significa avere i nostri tre figli da gestire a tempo pieno – e della voglia di tuffarci in questa nuova avventura.

L’organizzazione è vitale per sopravvivere e per non impazzire. 

Chiunque ha traslocato almeno una volta mi confermerà che non è molto divertente farlo!
Ecco qui le nostre fasi, alcune già passate, altre in compimento e altre in arrivo.

Fase 1 : liberarsi delle cose inutili

È da circa un anno che abbiamo iniziato a liberarci delle cose che non ci servono più – giochi, vestiti, scarpe e altri oggetti futili.
Ho provato l’esperienza del vide-greniers (svuota soffitta), mercatini dell’usato organizzati dalle scuole, associazioni o amministrazioni comunali francesi che permettono ai cittadini di posizionarsi nelle vie del paese o nel cortile delle scuole avendo a disposizione 4 o 6 metri quadrati pagando una modica cifra (generalmente 10 o 20 euro, dipende da quanto il videgrenier è famoso e pubblicizzato). Io l’ho fatto, ben 3 volte. 

bancarella


Sveglia alle 4 del mattino, posizionamento del banco alle 5, inizio vendite alle 6 – tutti sanno che i migliori affari ai vide-greniers si fanno la mattina presto – e via sotto il sole fino alle 5 del pomeriggio. 
Insomma una bella faticaccia, ma ne è valsa la pena per svuotare cantina e garage.
Così in questo trasloco ci ritroviamo solo con quello che ci serve davvero, ed è già tanto!

Fase 2: scelta della ditta di trasloco

Più di un mese fa Babbo Far And Away ha cominciato a mandare email per richiedere preventivi. 
Una lista delle cose da traslocare è stata stilata e inviata a queste società di trasloco, tutte rigorosamente inglesi perché avremo bisogno di un deposito in cui lasciare i nostri mobili e cartoni finché non avremo un indirizzo – perché un indirizzo ancora non l’abbiamo!
Questa è una cosa di cui si occupa Babbo Far And Away, motivo in più per cui l’abbiamo scelta inglese – visto che Babbo Far And Away con il francese non va tanto d’accordo.

Fase 3: decisione delle tempistiche

Ci siamo messi seduti, con calendario alla mano facendo calcoli, considerando le tempistiche.
Babbo Far And Away inizierà l’8 di settembre il lavoro nuovo e noi per quella data vorremmo avere un tetto sulla testa in Inghilterra.
Il 12 agosto arriverà il camion del trasloco nel quale verranno caricati cartoni, i nostri mobili – da noi precedentemente smontati – le nostre bici e la nostra macchina, una piccola Opel Corsa. 
Sì, la nostra mitica opel corsa – made in Ireland –  cambia di nuovo nazione e dopo essersi fatta Irlanda-Francia, dopo aver attirato occhiate curiose in giro per la Costa Azzurra con il suo volante nel lato sbagliato e il suo trifoglio incollato nel sedere, se ne torna al fresco e finalmente la guideremo nel lato giusto!
Fino al 14 agosto – giorno in verrano quelli dell’agenzia immobiliare tramite la quale abbiamo affittato l’appartamento per fare lo stato dei luoghi d’uscita – faremo un po’ di campeggio per casa con materassini gonfiabili e vettovaglie varie prestate dai nonni.
Lasceremo la Francia, passeremo dall’Italia per fare un salutino ai nonni – restituendo materassini e pentole – e poi via a Londra.
Il 19 agosto saremo in terra inglese a girare come trottole alla ricerca di una casetta che faccia al caso nostro, che sia in una zona dove le scuole pubbliche sono buone, che non sia una catapecchia, che abbia un giardino e magari pure un garage. 
Pretendo troppo? Lasciatemi sognare un pochino dai!

Fase 4: strumenti organizzativi

– Tabella Excel

Il primo strumento essenziale per la nostra organizzazione è il documento excel “trasloco”. 
Una tabella con elencati i numeri dei cartoni e il loro contenuto. 
Potremmo scrivere cosa c’è dentro sul cartone stesso, ma non ci piace. 
Primo perché chiunque può capire cosa c’è dentro e secondo perché una volta che i cartoni sono impilati non si riesce a leggere cosa c’è scritto, a meno che non hai scritto la lista in tutti i lati, ma questo richiede troppo tempo. 
Con il documento excel è semplice perché nel momento in cui ci servirà una cosa basterà fare Ctrl+F e per magia comparirà il cartone in cui si trova. 

Immaginiamo già scene isteriche di bambini che reclameranno lego, playmobil o libri e prontamente andranno scovati.

– Google Calendar

Il secondo strumento è il google-calendar
Le cose da fare sono tante, i mobili da smontare pure e non vogliamo ridurci all’ultima settimana e non vogliamo nemmeno privare i bambini della loro estate – un po’ diversa – ma son sempre vacanze per loro!
Vogliamo poi aggiungere che io ho comunque le mie solite incombenze domestiche?
Ogni giorno c’è un task (cosa da fare) che va rispettato altrimenti Babbo Far And Away si innervosisce.
Abbiamo provato un immenso senso di soddisfazione quando la voce “smontare libreria ikea” è stata cancellata!
Qualcuno ci darà dei “maniaci” o forse “eccessivi”, ma vogliamo sopravvivere a questo trasloco.

Ne va della nostra salute mentale e di quella dei nostri bambini al seguito che ci aiutano, quando possono e che per ora sembrano tranquilli nel vedere l’appartamento smontarsi piano piano.

La fatica di un trasloco così impegnativo

trasloco

Posso dare sfogo a lamentela da desperate housewife in fase di trasloco?

Ho il diritto di dire che “sono devastata, distrutta“?.

Arrivo a sera con le energie esaurite pensando che ci sarebbe ancora tanto da fare e che non ce la faccio. 

I bambini sono tanto contenti che la mamma va a letto al loro stesso orario. 

La loro cameretta è stata smontata – quella che era la camera dei bimbi è diventata la camera/deposito – e loro finalmente dormono con noi, nei due materassi messi per terra, tutti e 5 belli vicini vicini cantando la canzoncina alla mamma che si addormenta prima di loro! Sembra un accampamento casa nostra.

Babbo Far And Away smonta i mobili alla velocità della luce, sembra abbia fretta d’andarsene, io arrivo dietro con l’aspirapolvere per lasciare comunque la casa in stato vivibile e igienicamente accettabile. 

I bimbi che continuano a seminare i lego ovunque, da una stanza all’altra ed io che li minaccio “attenti che ve li aspiro tutti“, e vi assicuro che qualcuna è già stata inghiottita! Poi penso: “santi lego che siete l’ultimo gioco rimasto in giro per casa e mi aiutate a intrattenere per ore  i miei bambini e farli divertire!”

Stamattina ho realizzato che mancano esattamente 9 giorni all’arrivo del “big truck” che porterà via le nostre cose e le metterà in un deposito nel Kent – finché non avremo un indirizzo – ed io ho ancora un sacco da fare, nonostante il numero dei cartoni abbia raggiunto le 50 unità! 

Ho la sensazione che il tempo voli, che non sia mai abbastanza, che vorrei fare di più, che vorrei giocare di più con i miei marmocchi, parlargli in inglese, come mi ero ripromessa di fare nel periodo del mio post sul come impararlo divertendosi

spiaggia di sassi

Ho la sensazione di non avere il tempo per salutare tutti gli amici  importanti di questi cinque anni di Francia, molti dei quali sono in vacanza e torneranno quando io partirò. 

Ieri sera siamo riusciti a fare un bel picnic sulla spiaggia di sassi di Antibes, quella che affaccia sull’imponente Fort Carré. 

Pasta fredda e dolcetti al cocco condivisi con i nostri amici, qualche chiacchiera e un po’ di risate e la promessa di rivederci presto – è facile capitare a Londra dai!

Ho la sensazione che quest’estate stia sfuggendo via mentre proviamo a ritagliarci qualche attimo per noi, insieme, staccando la spina e la testa da tutti i pensieri e da tutti i doveri.
La piscina della residenza in cui abitiamo è il luogo di sfogo.
Me ne frego dei vecchietti che se ne vanno sbuffando quando noi arriviamo, me ne frego di quelli che mi fissano allucinati – quando Paola mi chiama felice con la sua voce strillante dall’acqua – come a dire “ma guarda sta madre degenere che non sa educare sua figlia al silenzio“. 

Me ne frego e non vedo l’ora di immergermi in una cultura in cui i bambini possono essere liberi di fare i bambini! 

Sento un senso di libertà verso tutta questa gente che tutte le estati arriva qui, a fare le stesse cose, a criticare le stesse persone guidati da quell’inspiegabile senso di superiorità verso tutti e soprattutto verso les italiens (termine con il quale siamo sempre stati chiamati dai condomini).

Mi dedico ai miei bambini in quel momento, mamma è tutta per loro e non posso dire “fatemi fare il morto in pace che mi rilasso un attimo” che mi trovo un braccio di Dani sulla spalla, un piede di Paola sulla pancia e un Lori intero che si tuffa mirando il mio corpo.
No, il rilassamento non è consentito perché io non mi sono dedicata a loro tutta mattina – troppo impegnata con i cartoni – ed ora devo essere tutta per loro, senza se e senza ma. Questa è la dura e giusta realtà vista dagli occhi dei miei bambini!

Ed è seguendo questa logica che stasera, stremati da un weekend di smontamento mobili e riempimento scatole, ci siamo detti “basta, usciamo“. 

Abbiamo fatto i turisti ad Antibes, che di turisti ne ha già molti, ma noi ci siamo mischiati bene.

giro ad Antibes

Abbiamo percorso i nostri vicoletti preferiti e ci siamo affacciati sul porto, non a caso chiamato Quai Des Milliardaires.

Abbiamo staccato la spina e ci siamo rigenerati. 

Ci vuole anche questo, non vogliamo impazzire. 

Domani è un altro giorno, un’altra settimana di lavoro per Babbo Far And Away, tanti impegni per me e per i bambini.

Intanto loro girano per casa quasi stupiti nel vedere tutto smontato ed io che li osservo pronta a cogliere quello sguardo perso e ad esclamare “ragazzi tranquilli, queste cose salgono sul camion e poi le ritroveremo a Londra, nella nuova casa con il giardino dove andremo ad abitare“!

Appena lo sguardo viene ritrovato ricomincio a fare cartoni!

Non vanno persi di vista quei tre, in nessun momento!

Quando siamo arrivati a metà dell’opera!

Credo d’essermi sopravvalutata. 

Credevo d’essere in anticipo sulla tabella di marcia di questo trasloco impegnativo Francia-Inghilterra e credevo pure che avrei trovato il tempo per fare un po’ di vacanza.

Mi sono sbagliata.

Siamo arrivati a quota 90 cartoni senza rendercene conto e sembravano non finire mai.

Ho avuto un crollo, era inevitabile e umano direi, perché la testa che non si ferma mai per troppi giorni  e poi comincia a dare i numeri e se a questo ci aggiungi l’attenzione per tre bambini e gli ormoni in circolo allora per una donna è un vero casino!

Martedì 12 era previsto l’arrivo del camion del trasloco. Prima per l’ora di pranzo, poi per le 17, poi per le 19. È arrivato alle 20. Tutto doveva essere impacchettato e smontato. 

Noi ci siamo messi avanti nei giorni precedenti portando tutti i cartoni in cantina e in garage per ridurre al minimo l’uso dell’ascensore nel giorno fatale – visto che nella nostra residenza sembra essere vietato usare l’ascensore in caso di trasloco – e accorciando le tempistiche visto che il camion avrebbe intralciato creando disagio ai nostri vicini di casa, pronti a ricordarcelo e confermandoci la loro antipatia e mancanza di disponibilità.

L’attesa è stata snervante, la serata intensa. 

Io e Babbo ci siamo ritrovati ad aiutare questi due giovani inglesi sudati da testa a piedi e vogliosi di terminare pure loro la giornata. 

trasloco con bambini

I bambini si sono emozionati nel vedere quel grande camion dalla finestra. Io ero presa dal controllare che non rompessero niente ma non distoglievo l’attenzione dai miei tre bambini. So che è una fase delicata, l’abbiamo vissuta a Dublino nel 2009.

So che veder portar via tutto fa effetto e ritrovarsi in un appartamento vuoto, rimbombante e impersonale fa quasi paura.  

E così è stato. 

Ho visto Paola, l’ho beccata quando il suo labbro è sceso in giù e i suoi occhi sono diventati un po’ lucidi nel momento in cui i due ragazzi in tutta fretta hanno sollevato metà del divano e se lo sono portato via. 

Ho letto la paura nei suoi occhi!

Quel divano cavoli. 

Quello in cui guarda la tv stravaccata con i suoi fratelli. Quello che diventa un letto grande in cui ci sdraiamo tutti e 5 per guardarci i film insieme.

Non sono una persona che si attacca agli oggetti ma riesco a capire il suo punto di vista. 

Motivo per cui ci siamo portati dietro il più possibile le nostre cose e non vediamo l’ora di rimontarle tutte e ritrovarle – speriamo in fretta!

I momenti di nervosismo non sono mancati. Normale direi.

Qualche risposta acida tra me e Babbo c’è stata – meno male che poi se ne parla e umilmente ci chiediamo scusa, consapevoli dei nostri limiti.

Il 13 e il 14 agosto abbiamo fatto vero e proprio campeggio dormendo per terra su materassini gonfiabili, mangiando in qualche fast food – con area gioco per far sufficientemente sfogare i marmocchi – e prendendo pizza da asporto da condividere in terrazza. 

trasloco con bambini

Le giornate mi sembravano non finire mai e la stanchezza ha cominciato a farsi sentire. 

La testa piena di pensieri, di ultime cose da fare. 

Tutto questo mentre Babbo era al lavoro e gli spostamenti si facevano con una sola macchina, visto che la mia opel corsa è salita sul camion insieme ai nostri mobili per ritrovarla a Londra tra qualche giorno.

Il 14 mattina è stato il momento del tanto temuto “etat des lieux de sortie“. 

È lo stato dei luoghi di uscita che fanno le agenzie immobiliari per controllare che negli appartamenti affittati tutto sia a posto, pulito, in ordine e in buono stato – per lo meno nello stesso stato in cui era al momento dell’entrata nella casa.

È stato buffo vedere come alcune cose che nello stato dei luoghi d’entrata erano in “eu” (etat usagè) ce li hanno segnati come “be” (bonne etat), insomma dopo 3 anni di noi l’appartamento è pure meglio di prima! Mah!

In tutto il trambusto di questo stato dei luoghi la mia salvezza è stata la mia amica Cristina.

Lei che con il suo compagno ed i suoi bambini, fa parte delle cose belle della nostra esperienza in Francia. 

Lei si è proposta di tenermi i miei tre bambini dalle 10 del mattino alle 3 del pomeriggio – mentre io correvo tra appartamento da pulire, agenzie immobiliari e assicurazioni.

“Cri sei sicura?” – le ho chiesto! “Cri sono 3…più i tuoi 2 fa 5!”. 
Lei ce l’ha fatta, fa parte della bella categoria delle super mamme!

Quando alle 4 del pomeriggio mi sono ritrovata con un appartamento chiuso alle mie spalle, un’auto piena di valigie – infilarle tutte nel baule è stato come infilarmi un paio di jeans taglia 42…impossibile! –  un Babbo Far And Away sorridente e soddisfatto alla guida della nostra auto verso l’Italia con 3 bambini addormentati nei sedili posteriori ci siamo sentiti più leggeri, felici, soddisfatti ed esausti!

Ci aspettano 4 giorni dai nonni, tra Emilia Romagna e Toscana, per salutare tutti, per lasciare alcune cose preziose che per il momento non traslochiamo e per ricaricare le energie. 

È finita solo la prima fase.

La seconda inizierà dal 19 agosto, quando arriveremo a Londra. Alloggeremo per 15 giorni in una casa di privati prenotata sul sito airbnb. Da qui partiremo alla ricerca di una casa definitiva – sperando di trovarla in fretta tramite le agenzie immobiliari con le quali siamo già in contatto.

Molti ci dicono che siamo matti a non avere già una casa, ma non era possibile fare diversamente.

Ci portiamo dietro i nostri tre bambini, perché per noi è importante l’unità, è importante che i bambini vivano con noi questo passaggio, questa fase e ci dicono già che la casa vogliono sceglierla loro!

Sono dei bravi viaggiatori e avventurieri. 

Ce l’hanno confermato in questa ultima settimana. 
Mi hanno stupita, ci hanno sorpreso.

Sono stati bravi, che più bravi non potevano – nei limiti della bravura dei bambini!

Tutto gli viene spiegato, tutto è quasi chiaro nella loro testa. 

Mi ritrovo ogni tanto a disegnare mappe e itinerari per rendergli meglio l’idea degli spostamenti che aspettano noi e le nostre cose.

Siamo insieme, siamo uniti, siamo felici di questa scelta, alla faccia di tutti quelli che in Francia al nostro “on vas a Londre” hanno esclamato: “oh la la mais a Londre il n’y a pas de soleil“.

Osservazione riduttiva e superficiale.

Sorrido e mi compiaccio perdendomi a leggere “La mia Londra” di Simonetta Agnello Hornby – regalo azzeccatissimo della mia amica Cri – nel quale l’autrice esprime il suo amore per Londra riportando una famosa frase di Samuel Johnson:

” ..quando un uomo è stanco di Londra, è stanco anche di vivere; perché Londra offre tutto ciò che la vita può offrire..

Mi sale la voglia di scoperta leggendo questo libro e non vedo l’ora di lanciarmi con i miei compagni di viaggio in questa nuova avventura.

La pausa in Italia prima del trasferimento in Inghilterra

I nostri quattro giorni in Italia sono volati.

Ho pianto appena ho riabbracciato mia madre perché so che lei capisce la mia stanchezza di mamma, di donna, di organizzatrice e di moglie. 

Lei ha pianto con me per non avermi potuto aiutare come avrebbe voluto, ma il lavoro e la famiglia non gliel’hanno permesso. 

Ho mangiato come si deve, dopo gli ultimi giorni in Francia passati tra fast food e pizza da asporto.

Ho goduto del dolce far niente lasciando i bimbi con i nonni.

Ho letto – finalmente ho ripreso in  mano un libro – con una voracità che non avevo da tempo.

Ho seguito Babbo Far And Away nelle sue lezioni di “come fare un fantastico nodo della cravatta” impartite dal mio papà, perché non c’è nessuno che fa un nodo della cravatta bello come il suo!

nodo alla cravatta

Ho apprezzato – come sempre – i momenti in famiglia, quei momenti in cui ti ritrovi tutti intorno ad una grande tavolata, in cui ognuno ha preparato qualcosa mentre i bambini, figli di cugini che sembrano dei “noi in miniatura”, fanno casino intendendosela alla grande!

Ho incontrato gli amici di vecchia data di Babbo Far And Away, siamo riusciti pure ad organizzare una pizzata tutti insieme – 10 adulti e 10 bambini ma senza macchina fotografica alla mano per documentare la serata – aggiornandoci sulle nostre vite, conoscendo i nuovi arrivati e scoprendo d’avere degli accaniti followers del mio blog che ringrazio con affetto. 

Ho messo a posto un po’ di pensieri in testa, che però ancora tanto in ordine non sono.

Ho cercato casa, contattato agenzie e, nonostante mi prenda un po’ male per la poca disponibilità di case in questo momento, penso che ce la potremo fare, mal che vada Londra è piena di ponti! 

Il 19 Agosto 2014 il volo Bologna – Londra Heathrow ci aspetta. 

Ci aspetta una nuova vita, una nuova avventura, un nuovo inizio a cinque che mi elettrizza, emoziona e mi fa sentire come una ragazzina alla prima esperienza all’estero. 

Tanto ragazzina non sono più, ma posso ancora permettermi di sentire una grande carica dentro!

La ricerca della casa a Londra

Non ci sembra ancora vero ma siamo stati catapultati a Londra.

volo per Londra con bambini

Il feeling è buono, infondo questa città la conosciamo già un po’ e l’Inghilterra in generale ci piace. 

Fino al primo settembre alloggeremo in una casa trovata su airbnb.

I proprietari con i loro bambini sono in vacanza in Canada, insomma una specie di scambio casa a senso unico. 

La casa è piena di giochi e questo ci permette di avere i nostri 3 marmocchi impegnati mentre noi guardiamo annunci ed io mi dedico un po’ al blog.

La caccia alla casa è iniziata. 

Sapevamo che non sarebbe stato facile ed ieri, primo giorno di visite, ne abbiamo avuto conferma.

Io, BabboFarAndAway ed i tre marmocchi ci siamo presentati nell’ufficio di uno degli estate agent con i quali abbiamo preso contatti nelle scorse settimane.

Liz ci aspettava.

Ero abituata alle estate agents della Costa Azzurra, rigorosamente delle gran belle donne, sempre in tiro e qualche volta pure un po’ snob. Qui non bisogna essere per forza belle fisicamente per fare le agenti immobiliari e nemmeno snob. 

Un sorriso e “what’s your name?” ai bambini mi ha fatto star troppo bene, soprattutto quando tutti e 3 (Dani con un po’ di timidezza) hanno risposto il loro nome.

Prima di entrare li ho minacciati: bambini fate da bravi!

La minaccia è servita a poco perché alla terza pagina del plico con gli annunci che Liz ci stava mostrando, Paola ha cominciato a fare quei suoi urletti da femmina isterica che infastidiscono e sono fuori luogo in un ufficio di estate agent.

Liz ci ha sorriso – ah la cortesia inglese – ma ho capito che un secondo urletto non sarebbe stato tollerato.

Abbiamo scelto 5 case da andare a vedere abbastanza velocemente e gli appuntamenti sono stati fissati per il pomeriggio.

ricerca casa in Inghilterra

Non sarà facile trovare casa perché, come dice Liz, “too many criteria” da soddisfare!

1 – Three Bedrooms House

Le case in Inghilterra vengono classificate in base al numero delle camere da letto, poco importa la metratura! 

Se si hanno figli, viene generalmente considerato che ogni figlio deve avere la sua stanza – per noi impossibile! – o per lo meno maschi con maschi e femmine con femmine – credo che Paola non ne voglia sapere di abbandonare la camera dei suoi fratelli ma noi questo agli inglesi mica glielo diciamo.

2 – Location

La casa deve essere in una zona in cui le scuole sono per la maggior parte buone, motivo per cui abbiamo scelto la zona del Surrey come location, tenendo però un occhio anche su altre località per non limitarci troppo. 

La possibilità di iscrivere un figlio in una determinata scuola dipende molto dall’area in cui si vive, più si è vicini alla scuola più aumentano le probabilità!

Oltre alle scuole teniamo conto anche della distanza dalla stazione perché BabboFarAndAway andrà al lavoro in treno.

3 – Budget

I prezzi degli affitti sono esorbitanti e questo la sapevamo. Gli annunci vengono pubblicati con un determinato prezzo mensile e poi sta al pretendente locatario fare un offerta “make the offer” se la casa gli piace. 

L’offerta può essere fatta in ribasso, non abbiamo ancora capito bene quanto in ribasso! 

Ci si può trovare così a competere con altri pretendenti e generalmente “vince” chi ha offerto di più oppure chi ha caratteristiche che piacciono al landlord-proprietario (numero dei componenti della famiglia, fumatori o no, tipo di lavoro e di contratto etc..)

4 – Availability

Abbiamo bisogno di una casa subito o per lo meno entro la fine di settimana prossima. Qui il mercato immobiliare delle case in affitto è veloce, talmente veloce che appena esce l’annuncio nel giro di 24 ore la casa è già andata, soprattutto se carina!

Ieri pomeriggio, a bordo della nostra Opel Corsa irlandese recuperata nel Kent – nel deposito della ditta di trasloco – abbiamo seguito la collega di Liz che ci ha fatto visitare 5 case.

Scendi, sali, allaccia tutti, riscendi, toglie le scarpe, rimetti le scarpe (perché nelle case inglesi si entra scalzi, è buona educazione togliersi le scarpe), una bella faticaccia a 5.

Le case ci sono state mostrate in ordine decrescente di schifezza

Non so se ci sia una tattica in questo, nel senso che partendo dalla più brutta arrivi all’ultima con gli occhi ormai infastiditi e stanchi ed anche una casa media può sembrarti bellissima.

La prima potevano evitare di farcela vedere. 

Casetta con locatari in fase di trasloco e che trasloco! 

Le porte delle stanze non si aprivano per quanta roba accatastata c’era. 

I bambini ci seguivano con lo sguardo perso e quasi impaurito per quel marasma. 

Abbiamo usato molta fantasia per immaginarci la cucina osservandola dall’unico metro quadrato rimasto vuoto. Abbiamo fatto lo slalom tra scarpe e vestiti buttati per terra e cartoni ammassati a caso in ogni angolo. 

Siamo usciti di corsa, io sono scoppiata in una grassa risata per sdramattizzare la paura negli occhi dei bambini. 

Loro hanno capito e hanno esternato:

mamma ma quando Babbo smontava i mobili rimaneva tutto in ordine, non c’era tutto quel casino!” (Lori)

mamma devi comprare l’aspirapolvere grossa grossa per pulirla” (Paola)

mamma questa casa fa schifo” (il più diretto Dani).

All’unanimità questa casa non faceva per noi, proprio no.

Le altre erano troppo vecchie, troppo umide, troppo isolate, troppo piccole – ho 90 cartoni da farci stare e un letto a castello a ponte immenso – finché non siamo arrivati all’ultima.

L’ultima casa non volevamo vederla perché fuori budget. 

La tipa dell’agenzia ha insistito, infondo è una sales-venditrice e fa il suo lavoro. 

Ci è piaciuta, era grande, spaziosa, pulita, nonostante la moquette dappertutto e i bambini se ne sono innamorati “mamma va bene questa!” hanno esclamato correndo da una stanza all’altra curiosi di scoprirla. 

Un grande giardino, camere immense, tanti finestroni sul soggiorno, tanta luce e tanto spazio, una cucina spaziosa, un grande garage,  insomma faceva al caso nostro. 

Abbiamo sparato l’offerta, scendendo molto rispetto al prezzo dell’annuncio, ci abbiamo provato, infondo il nostro budget è quello e non possiamo sforare.

Se deve essere, sarà! 
Abbiamo atteso la risposta, arrivata dopo qualche giorno, negativa.

Siamo felici, nonostante la fatica, d’andare in giro a cercare casa con i nostri 3 bambini. 

Loro ci dicono se gli piace o meno ed è fantastico vedere come notino le stesse cose che notiamo noi, capiscono i nostri discorsi da grandi e capiscono benissimo quando in una casa c’è qualcosa che non va – in alcune non era molto difficile capire che il livello di schifo era troppo alto!

Intanto ci siamo fatti un’idea di cosa propone il mercato, dei modi di fare degli estate agent e di come dobbiamo comportarci noi.

BabboFarAndAway è appena uscito per andare a parlare con altre 3 agenzie: senza i bambini è meglio, questo l’abbiamo capito!

Se volete approfondire l’argomento case in Inghilterra qui trovate gli articoli dedicati all’argomento:

Non vedevo l’ora: abbiamo trovato casa in Inghilterra

Mamma quando andiamo via da questa casa?
Non lo so.

Mamma, ma perché non andiamo nella casa grande che abbiamo visto con la signora che parlava inglese veloce?
Perché non ce la danno.

Per quanto tempo rimaniamo in questa casa?
Ancora qualche giorno.

Io rivoglio le mie lego, quando arrivano?
Ancora un po’ di pazienza.
Quanta pazienza, per me, per BabboFarAndAway, per i bambini.

Ciascuno di noi cinque ha patito in questa terza settimana dall’arrivo in Inghilterra.

I bambini, una volta passata la fase eccitazione per la novità di questa casetta presa in affitto per qualche settimana, hanno cominciato a reclamare le loro cose, una casa loro, nostra.

Babbo ha passato giorni a telefonare a mille uffici, a far incastrare mille cose insieme: le visite alle case, il controllo di nuovi annunci nel sito per gli affitti, la preparazione per l’inizio del nuovo lavoro a breve e la gestione dei container del trasloco che sono arrivati in UK e aspettano in magazzino di conoscere il nostro indirizzo definitivo.

Io ho dovuto sostenere tutti, cercando di tenere il morale alto, sorridendo sempre senza farmi vedere troppo in ansia dai bambini che percepiscono tutto.

vivere in inghilterra libro

Se a me girano, girano anche a loro, se girano a loro, girano ancora di più a me! Un bel cane che si morde la coda!

Ero preoccupata, non posso di certo negarlo, ho pensato che non ce l’avremmo fatta. Trovare una casa qui alle porte di Londra è stato veramente difficile, stressante e devastante.

Ho il viso pieno di brufoli, ho le borse sotto gli occhi, sono gonfia come un pallone aerostatico e vorrei sbaffarmi quintali di dolci inglesi con la panna per compensare il nervoso.

Abbiamo visto case di tutti i tipi, belle e brutte, con e senza moquette, alcune con infiltrazioni e danni visibili, altre bellissime e irraggiungibili.
Per alcune ci siamo lanciati con un’offerta, ma non hanno accettato la nostra candidatura perché non potevano fare il “credit check”.

Il “security credit check” è un controllo che viene fatto da società terze, incaricate dall’agenzia immobiliare, per controllare le referenze e verificare che il pretendente inquilino non abbia debiti pendenti in giro.
Se sei straniero il credit check è un po’ complicato e certe società si rifiutano di farlo.

Poi ci siamo affidati ad un agente, particolarmente disponibile, che una sera alle 18 ci ha mandato una mail in anteprima per dirci che una casa sarebbe uscita sul mercato il giorno dopo.

Il giorno dopo, alle 9.00 del mattino, siamo stati i primi a telefonare per prendere l’appuntamento ed i primi a vedere la casa.

Funziona così il mercato immobiliare a Londra: devi essere veloce, velocissimo!

Il nostro morale era a terra, io non ci credevo più.
Non ho nemmeno osservato troppo bene la casa ed i dettagli perché partivo già con l’idea che sarebbe stato impossibile per quel benedetto credit check.

Quando l’agente ci ha detto che eravamo i primi e che potevamo fare un’offerta noi l’abbiamo fatta. L’abbiamo bloccata subito.

Casetta con 3 camere, per finta visto che una è talmente piccola che ci stiamo tutti e 5 in piedi, però con cucina che dà sul giardino e una piccola sala.

parco giochi

Un garage e, rullo di tamburi, un parco giochi a 20 metri da casa!
Vi rendete cosa di cosa voglia dire per me, mamma di tre bambini, avere un parco giochi a 20 metri da casa?

C’è stata la corsa all’agenzia, documenti pronti, ce li siamo portati dietro per giorni e giorni, acconto versato!

Trovare casa in Inghilterra

Hanno fatto il credit check con qualche intoppo visto che l’agenzia francese che ci affittava casa ad Antibes ha pensato bene di cestinare le mail della società di controllo crediti pensando che fosse dello spam!

Insomma nervi a fior di pelle per diversi giorni per la paura di non riuscire a firmare quel tanto agognato contratto d’affitto!

Ma ce l’abbiamo fatta!

We have got a house!
Abbiamo finalmente una casa qui in Inghilterra!

Posso dirlo, gridarlo e cantarlo in rima a suon di qualche canzone dello zecchino d’oro!

Info pratiche per chi cerca casa a Londra e in Inghilterra:

– Il mercato delle case in affitto è in mano agli Estate Agents

Oltre a controllare gli annunci sui siti www.rightmove.co.uk e www.zoopla.co.uk, è bene mettersi in contatto con le agenzie immobiliare della zona nella quale si cerca casa, lasciando i vostri dati, in modo tale da poter essere tra i primi a ricevere gli annunci che usciranno sul mercato, un mercato dinamico e veloce.

– Vista una casa, è possibile fare un’offerta

“Make an offer” cioè dire quanto volete offrire per l’affitto della casa; generalmente si può salire o scendere anche di 100 pounds rispetto al prezzo chiesto dal proprietario (landlord), dipende da come è il mercato in quel momento. Se volete veramente assicurarvi la casa allora conviene offrire quanto il prezzo di mercato se non di più. Dipende anche da quanti candidati “tenants” ci sono. Più persone vedono la casa più è difficile e più è probabile che alcune offerte vengano fatte in rialzo.

– Scelta la casa, questi sono i documenti che verranno richiesti

  • una lettera di referenze del datore di lavoro
  • numero di conto bancario
  • fotocopia di un documento d’identità/passaporto
  • referenze del precedente landlord (proprietario della casa in affitto in cui eravate in precedenza)
  • un acconto per la gestione della pratica e per bloccare la casa.

Se non si ha ancora un conto bancario in Inghilterra, una carta di credito può essere sufficiente all’inizio per “bloccare” la casa.

Sentirsi a casa in una nuova casa

È stato un gioco d’incastri, di calcoli, d’organizzazione. 

Tabella trasloco

Il nostro quadernino era costantemente carico di cose da fare, in che giorno, con quale ordine.

Abbiamo fondamentalmente trovato la casa dopo 5 giorni dal nostro arrivo a Londra, ma solo dopo 10 ci hanno dato conferma che potevamo entrarci.

Il 3 settembre 2014 era la data della consegna delle chiavi.

Il 3 settembre!

Una data non a caso, come niente succede a caso nella vita e tutto ha un senso!

Il 3 settembre è il nostro anniversario di matrimonio.

Dopo nove anni esatti ci siamo ritrovati a bordo della nostra prima macchina comprata insieme – affezionatissima opel corsa irlandese – carica di valigie, monopattini e sacchi a pelo, con i nostri tre bambini,  pronti per entrare in una nuova casa (l’ottava per l’esattezza), in un nuovo paese (il terzo) e pronti per iniziare una nuova vita.

È stato un nuovo inizio per noi due nel 2005 accompagnati dalle nostre famiglie e dagli amici più cari. 

È un nuovo inizio, in questo 2014, per noi cinque, uniti, vicini e forti, sostenuti da lontano dalle nostre famiglie e da amici, vecchi e nuovi, che hanno rivolto un pensiero a noi in pieno trambusto da trasloco.

Siamo entrati contenti ed emozionati in questa casa, la prima volta per noi in una casa a due piani – siamo sempre stati una famiglia d’appartamento – e la gioia dei bambini era palpabile come tra un po’ saranno palpabili i miei glutei belli sodi a far su e giù dalle scale!

Li abbiamo lasciati andare liberi alla scoperta della casa: corsa sulle scale, aperture porte – “mamma ci sono due bagni” – e la gioia del giardino. 
Un piccolo giardino che per loro è libertà, divertimento, scoperta e per me è la salvezza!

Giardino casa inglese

Ci siamo goduti la nostra ultima notte da campeggiatori sui materassini gonfiabili pronti per ricevere il camion del trasloco la mattina dopo alle 7.30. 

I bambini non stavano più nella pelle e nemmeno noi.

Credo che la fase più bella di un trasloco internazionale sia ritrovare le proprie cose, quelle impacchettate con cura, risedersi sul proprio divano e rimontare i nostri letti. 

Trasloco in corso

Per i bambini è importantissimo, sono oggetti lo so, ma sono comunque un punto di riferimento per loro, sono le loro cose e ritrovarle li fa sentire a loro agio, meno persi e piano piano a casa in un ambiente nuovo.

Abbiamo iniziato dalle Lego, questo lo sanno in molti ed io mi sono dedicata alla cucina, che è comunque il mio luogo, è il mio campo d’azione e in questa cucina qui mi sento già un sacco motivata, per lo spazio, per i fornelli a gas – addio piastre elettriche – e per la tanta luce che entra dalla finestra che dà sul giardino.

Mi sento bene, sento una bella energia in queste quattro mura ed in questa nuova città.

Mentre seguivamo scrupolosamente i traslocatori che scaricavano le nostre cose è iniziata la “processione” di genitori e bambini del quartiere diretti a scuola, chi a piedi, chi in bici ed in molti ci hanno guardato incuriositi e ci hanno sorriso con un gentile good morning
Bimbi con la divisa della scuola qui vicino, scuola nella quale spero potranno andare anche i nostri bimbi.

Dico spero perché qui il processo d’iscrizione ad anno scolastico iniziato è un po’ complesso.

Abbiamo potuto esprimere la preferenza per tre scuole e l’ufficio scolastico che si occupa delle “in year admission” ci ricontatterà tra 15 giorni per farci sapere quale di queste tre scuole ha posto per Lori, che entrerà in Year4 e per Dani che entrerà in Year2. 

Avremo la fortuna di trovare posto, per entrambi, nella stessa scuola?

Spero di si, ma ho dei seri dubbi!

Intanto abbiamo provato anche con la scuola cattolica della zona che sembra essere un’ottima scuola. 
In questo caso è la scuola stessa che gestisce le iscrizioni in corso d’anno. 
Abbiamo completato il modulo scaricato online dal loro sito, ci siamo presentati con i certificati di battesimo – lo sapevamo che li avrebbero chiesti – ma, mancava la lettera del prete della parrocchia frequentata negli ultimi anni attestante la nostra assidua presenza alla messa della domenica.
Noi questa lettera non possiamo fornirla perché in Francia non abbiamo frequentato nessuna parrocchia per diversi motivi.
Per cui le speranze d’avere un posto in questa scuola si riducono.

Ecco che piano piano scopriamo le caratteristiche di questo paese, i suoi pro ed i suoi contro.

La scuola è la cosa che mi preme di più, perché i miei bambini hanno voglia e bisogno di ritornare sui banchi dopo un’estate di movimenti, di cambiamenti, di pochi compiti e di poco tempo di qualità passato insieme a loro.

Io e Babbo abbiamo messo l’accelleratore per rendere questa casa vivibile il più in fretta possibile. 

La camera del casino è stata creata – per camera del casino s’intende quella stanza nella quale vengono accatastati i cartoni e le cose non necessarie nell’immediato – e piano piano il resto della casa prende forma.

Intanto io ed i miei tre bimbi ce ne andiamo in giro per la città e più la scopriamo, più ci piace e più ci sentiamo a casa


Stai pensando di trasferirti in Inghilterra con la tua famiglia?

Sei preoccupato di alcuni aspetti del crescere i tuoi figli in Inghilterra?

Hai dubbi su un argomento specifico relativo alla vita in Inghilterra?

Senti il bisogno di fare chiarezza su come scegliere la zona migliore per te in cui vivere in Inghilterra?

Senti il bisogno di approfondire la conoscenza del sistema scolastico inglese per supportare al meglio i tuoi figli nel loro percorso educativo?

Fabiana Ecca - Expat Mentoring program

Se hai trovato il mio articolo utile ...
buy-me-a-coffee
Torna in alto